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Nei giorni del lockdown forzato, due player del mercato globale della cultura e dei consumi sembrano non patire alcun affanno, anzi uscirebbero addirittura rafforzati dall’emergenza Coronavirus. Netflix dichiara infatti di aver conquistato nelle ultime settimane 16 milioni di nuovi abbonati, mentre Amazon si permette addirittura di lanciare una campagna promozionale che, si legge in Rete, “ha quasi dell’incredibile”, e grazie alla quale “tantissimi utenti si ritrovano con la possibilità di risparmiare”.

Al di là della situazione contingente, Netflix e Amazon sono senza dubbio gli esempi più emblematici del processo di trasformazione che sta investendo una società in cui le tecnologie tendono ad assumere un ruolo sempre più rilevante. Ma è davvero così? Le tecnologie stanno realmente ridefinendo culture e consumi? E cosa costituisce oggi un “prodotto culturale”? Quanto, nelle nostre scelte di visione, siamo dipendenti da algoritmi e “raccomandazioni”? In che modo le piattaforme orientano i nostri consumi?

Il sesto dei 10 digital talk di #ProteoBrains2020 – in programma MERCOLEDÌ 6 MAGGIO, alle ORE 16:00 – affronta il tema dell’ON DEMAND inteso nella sua dimensione di paradigma dominante della società contemporanea.

Come da format, a guidare gli studenti delle scuole superiori in questo confronto ci saranno tre docenti della Link Campus University. Toccherà in particolare a MARICA SPALLETTA, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e vice direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, introdurre i lavori del tavolo presentando i risultati dell’8° Rapporto di ricerca, che saranno poi discussi e commentati con VALENTINA RE, professore ordinario di Cinema, fotografia e televisione, e con MICAELA ROMANINI, vice direttore di Vigamus Academy e docente di Diversity and inclusion policies in the games industry.

Con loro, a discutere di questi temi ci saranno ANTONIO NICITA, professore ordinario di Politica economica alla Lumsa e commissario AGCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e SILVIA MOBILI, giornalista di Radio Capital.