#PROTEOBRAINS2019
LA CONFERENZA STAMPA
Mercoledì 15 maggio alle ore 11:00, presso la Link Campus University, si è aperta ufficialmente la 4° edizione di #ProteoBrains, l’evento annuale dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, diretto da Nicola Ferrigni, che anche quest’anno ha visto coinvolte centinaia di studenti delle scuole secondarie di secondo grado italiane, in rappresentanza dell’intero territorio nazionale.
Come da tradizione, ad aprire #ProteoBrains2019 è stata la conferenza stampa di presentazione dei risultati del 7° Rapporto di ricerca realizzato dall’Osservatorio, che quest’anno ha visto intervistati circa 10.000 studenti di età compresa tra i 17 e i 19 anni. La conferenza stata occasione di dibattito e confronto tra autorevoli esponenti delle Istituzioni, del mondo accademico e della società civile.
Il dibattito è stato moderato da Piero Schiavazzi, che in apertura ha introdotto il leitmotiv del suono con il brano “Shallow” di Lady Gaga e Bradley Cooper, enfatizzando i punti focali della ricerca dell’Osservatorio. Ad aprire i lavori è stato il prof. Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University, che ha descritto la ricerca dell’Osservatorio come abile nella capacità di innovazione, di guardare oltre e di essere rigorosa, collocandosi al centro delle tematiche globali. Al saluto si è unita altresì la dott.ssa Vanna Fadini, Presidente di Global Education Management, da sempre in prima linea con l’Osservatorio.
Il direttore dell’Osservatorio, il prof. Nicola Ferrigni,ha quindi presentato i dati del 7° Rapporto di ricerca, che quest’anno definisce i giovani #Proteo come “I re-attori. Aspiranti protagonisti in cerca di legittimazione”. Animati da una spiccata propensione all’altruismo sia nella dimensione privata che nella sfera pubblica, i giovani mostrano infatti un rinnovato interesse per la politica, sono informati e sanno motivare le proprie opinioni. Critici verso un’Europa in cui ritengono che l’Italia conti poco o nulla e da cui si aspettano un impegno attivo sulla questione dei migranti, auspicano un cambiamento e per questo andranno a votare in massa il prossimo 26 maggio. Sul modello di Greta Thunberg, si candidano al ruolo di attori protagonisti del presente.
La ricerca conferma il permanere di un disallineamento tra il mondo adulto e i giovani, cui tuttavia questi ultimi rispondono rivelando un inarrestabile desiderio di reazione, che abbiamo sintetizzato nella definizione di “giovani re-attori”. Tuttavia, nel loro candidarsi ad attori protagonisti del presente, i nostri giovani hanno bisogno di essere legittimati in questo ruolo dal mondo adulto e dalle Istituzioni. La generazione dei re-attori ci ha lanciato un assist e sta a noi, mondo adulto, scegliere se sostenere o meno la sua candidatura. Ma con la consapevolezza che, in assenza di un tempestivo riscontro, i giovani (questo ci dice la nostra ricerca) sceglierebbero, se potessero, di vivere un’altra epoca o di nascere in un altro Paese.
A prendere la parola, successivamente, è il prof. Fabrizio Fornari (ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi di Chieti-Pescara) il quale, ricollegandosi ai dati della ricerca, ha rimarcato la necessità di non considerare il mondo giovanile come un mondo a sé stante. I dati dell’Osservatorio, a detta del professore, servono a promuovere un discorso sempre più serrato tra mondo giovanile e Istituzioni. Lo spirito critico è trasversale che attraversa l’essere umano e che serve ai giovani per non subire la società.
La prof.ssa Anna Maria Giannini, ordinario di Psicologia presso Sapienza-Università di Roma, è intervenuta al dibattito ponendo l’accento sul concetto di “altruismo”, dato sorprendentemente elevato tra i giovani, tanto che gli stessi, tra i compiti più importanti, affidano ai genitori quello di insegnare ai propri figli ad aiutare gli altri (45,3%).
Particolarmente prezioso e autorevole, poi, l’intervento del Vice Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca, il prof. Lorenzo Fioramonti, il quale auspica che i giovani siano costantemente incoraggiati a sperimentare il rischio e dare libero sfogo alla propria creatività, ma a patto che ciò avvenga in una cornice dove lo Stato garantisce quelle norme di sicurezza in grado di stimolare queste abilità proprie dell’universo giovanile. Il Vice Ministro Fioramonti ha altresì descritto la ricerca dell’Osservatorio “Generazione Proteo” come un’incentivo capace di incoraggiare lo Stato a garantire ai cittadini una vita migliore, non tanto rispetto ai consumi, bensì a favore del benessere.
Infine il giornalista, conduttore radiofonico e televisivo David Parenzo ha descritto quello che sarà il modello di “giornalista 4.0” con la metafora della “corsa all’oro”: in un futuro sempre più prossimo, i nostri giornalisti dovranno infatti dotarsi di vanghe per cercare le notizie, di bussole per orientare il lettore e di un setaccio per differenziare e conseguentemente scartare le fake news.
Al termine hanno preso la parola due giovani partecipanti a #ProteoBrains, Giovanni Compagno dell’Istituto Scolastico Paritario “Giuseppe Parini” di Mestre e Francesca Chieco del Liceo scientifico “Gaetano Salvemini” di Bari, ai quali è stato chiesto dove “si vedono” in futuro. I due studenti non hanno saputo dare una risposta certa, anche se ciò che è emerso è senza dubbio la necessità di un posto ideale dove noi essere i protagonisti di questo cambiamento ora estremamente necessario.