FESTIVAL DEL LAVORO DI FIUGGI

COMUNICATO STAMPA

(Fiuggi, 26 giugno 2014). Per 1 giovane su 3 (32,9%) il Governo Renzi deve occuparsi prima di tutto del lavoro. Un’istanza, questa, che tra le emergenze del Paese indicate dagli studenti italiani doppia l’economia (16,6%), seconda in classifica, e vale il triplo rispetto alla scuola (10,5%). Lo rivela l’Osservatorio “Generazione Proteo” della Link Campus University, che ha presentato oggi al Festival del Lavoro di Fiuggi i dati su giovani e lavoro elaborati sulla base di circa 2.500 interviste a studenti tra i 17 e i 19 anni di 8 città italiane (Roma, Napoli, Genova, Torino, Catania, Latina, Marsala e Gela).

«L’occupazione – ha detto il sociologo e direttore dell’Osservatorio, Nicola Ferrigni – è al primo posto dei sogni ma anche delle paure dei ragazzi: se da una parte molti di essi oltre a studiare svolge già un lavoro (16,3%), dall’altra questa generazione cresciuta in piena crisi economica ha il terrore di un futuro senza impiego. Per questo il lavoro diventa più una sorta di totem che un diritto, un feticcio a garanzia di felicità e benessere».

E così – spiega l’indagine – diventa marginale poter intraprendere un percorso professionale coerente con i propri studi (3,3%) o con i propri sogni (12,7%). Fondamentali, piuttosto, sono il guadagno (22,8%), la gratificazione personale (20,4%), la carriera (11,4%) e la stabilità (8,9%). Nell’indagine, molte le differenze per sesso e area geografica: quasi 3 femmine su 4 intendono infatti iscriversi all’università contro il 61,1% dei maschi (dato medio complessivo, 67,5%), mentre a Napoli meno della metà degli studenti (47,1%) intende proseguire gli studi, quasi fosse un freno all’obiettivo lavoro. Disoccupazione, retribuzione insufficiente e precarietà del lavoro valgono insieme il 42,6% delle paure dei ragazzi italiani, un incubo che supera di gran lunga tutti gli altri, a partire dal non riuscire a realizzare i propri sogni (20,3%), fino alla malattia (9,2%), la solitudine (6,2%), l’amore (4%), la morte (3,4%). Un neo-maggiorenne maschio su 5, infine, svolge già un lavoro, mentre per le femmine la percentuale si abbassa al 13,4%, per un dato medio relativo agli studenti-lavoratori che si attesta al 16,3%.