I GIOVANI E L’EURO. I DATI DEL 3° RAPPORTO

COMUNICATO STAMPA

(Roma, 2 luglio 2015). Europeisti ma scettici sull’euro. L’idea di un’Europa che possa favorire la crescita economica, culturale, sociale e politica dei Paesi membri, è sostanzialmente radicata nei giovani italiani al punto che solo il 18,4% sarebbe favorevole a una eventuale uscita del nostro Paese dalla Comunità europea. Tuttavia, resta alto lo scetticismo nei confronti dell’euro: il 42,6% dei 17-19enni intervistati vorrebbe che il nostro Paese non utilizzasse l’euro come moneta e il 20,1% preferisce rimanere nel limbo dei perplessi. È quanto emerge dal rapporto 2015 dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, realizzato dalla Link Campus University intervistando circa 10mila ragazzi tra i 17 e i 19 anni delle scuole secondarie di secondo grado.

Per il sociologo e direttore dell’Osservatorio, Nicola Ferrigni: «È come se l’Europa e l’euro fossero due coniugi che vivono da separati in casa: i giovani hanno fatto propria l’immagine di una Comunità europea unita sul piano socio-culturale ma che non trova nella moneta unica l’elemento di fusione bensì di convivenza forzata. Due diverse facce di una stessa medaglia– ha concluso Ferrigni – che i giovani attribuiscono all’UE e all’euro probabilmente perché se nel primo caso, anche per effetto di una socialità vissuta sempre più in Rete, si sono annullati i confini socio-culturali tra i Paesi, nel secondo gli studenti trovano nella moneta unica una delle cause della crisi economica che sta colpendo probabilmente molte delle loro famiglie».